Fontanellato, paese di “bassa” pianura padana con le sue vaste coltivazioni estensive, i fontanili e le risorgive alimentati dalle acque sotterranee, dista appena 20 chilometri dal Po. Proprio all’acqua, al Grande Fiume – alle connessioni tra economia, politica, vita rurale delle genti, paesaggio – è dedicata la mostra “Il Po e l’isola che non c’è più: ingegneri idraulici, traversanti e pennelli tra Sacca di Colorno e Casalmaggiore” che inaugura in Rocca Sanvitale (PR), corte rinascimentale ancora circondata dal fossato colmo d’acqua.

Si tratta di una particolare mostra documentaria promossa da AIPo (Agenzia Interregionale per il fiume Po) e curata da Barbara Cattaneo, esposta per la prima volta nella sede centrale dell’Agenzia, a Parma, nella primavera 2022, che parla di storia, di acqua, dell’importanza dei territori fluviali da rispettare e valorizzare, con l’ospitalità e la collaborazione del Museo Rocca Sanvitale di Fontanellato ed il gratuito patrocinio del Comune di Fontanellato.

All’interno delle sale al piano terra saranno visibili al pubblico fedeli riproduzioni di preziosi documenti, conservati negli archivi storici e cartografici di AIPo, che narrano la trasformazione fisica ma anche politica dei territori del Po, nello specifico del tratto tra Sacca di Colorno e Casalmaggiore ove sorgeva un’isola, Isola Moreni, che non c’è più, o, per meglio dire, che oggi non è più un’isola. Una vicenda che modificò per sempre il corso del Grande Fiume.

Isola Moreni ha un fascino tutto suo perché fu addirittura contesa tra il Ducato di Parma e il Regno Lombardo Veneto ed affiora, dai carteggi, anche il racconto di una sorta di “battaglia” combattuta attraverso la realizzazione di numerose opere idrauliche su entrambe le sponde del Grande Fiume, al fine di difendere i territori lungo il Po dalle alluvioni.

Oggi la Rocca Sanvitale di Fontanellato è proprio sede di quell’antico Ducato – che si è trasformato ed è diventato dal 1999 ad oggi rete turistica culturale Castelli del Ducato di Parma, Piacenza e Pontremoli con itinerari verso Reggio Emilia, Mantova e Cremona – come ad indicare una sorta di grande alleanza proprio oltre confine provinciale tra l’Emilia-Romagna con la Lombardia.

La storia di Isola Moreni, detta anche Moreni grande, è un intreccio di vicissitudini politiche ed economiche ma anche idrauliche. Grazie alle testimonianze pervenute da parte dell’ingegnere Giovanni Antonio Tadini, che nel settembre del 1804 ispezionò il Po tra Martignana e Casalmaggiore – in quanto inviato del Ministero dell’Interno della napoleonica Repubblica Italiana – sono state ricostruire le vicende intorno all’isola, nonché le storie di personaggi dalla fine del Settecento a inizio Ottocento.

Carteggi, relazioni tecniche, carte geografiche, leggi e opere stampate restituiscono oggi una storia interessante soprattutto per le scolaresche. Una serie di grandi pannelli con riproduzioni di antiche mappe ed immagini, ricostruzioni plastiche del fiume, un video e copie fotostatiche di documenti storici, consentono ai visitatori di compiere un piccolo viaggio in un passato che parla ancora adesso.

L’ingegnere Giovanni Antonio Tadini (1754-1830) divenne ispettore generale del Corpo degli Ingegneri di Acque e strade e la sua figura è stata al centro di due precedenti mostre organizzate nel suo paese di origine, Romano di Lombardia (BG), che, grazie alla collaborazione e legami con l’Agenzia, creati negli anni, ha patrocinato la mostra di AIPo.

La mostra sarà visitabile dal 18 marzo fino al 26 aprile 2023 ed è inserita nel percorso di visita del Museo Rocca Sanvitale, tutti i giorni tranne il martedì. E’ possibile richiedere visite guidate per singoli o gruppi mentre le scuole possono concordare le visite con guida.

Si ricorda che saranno applicate le norme vigenti in materia di sicurezza e contenimento della diffusione del Covid-19.

LA MOSTRA: CARATTERISTICHE E NOTE TECNICHE

La mostra, a cura di Barbara Cattaneo, presenta fedeli riproduzioni di preziosi documenti e mappe conservati negli archivi storici e nel patrimonio cartografico di AIPo ed è incentrata sulla trasformazione fisica e politica dei territori del Po nel tratto fra Sacca di Colorno e Casalmaggiore a partire dalla fine del ‘700.

Si tratta di un’occasione di conoscenza del come si sia intervenuti sul corso del fiume determinandone sostanziali cambiamenti, di come il fiume costituisse nel tempo elemento di contesa fra stati e nello specifico come un’isola, l’isola Moreni, posta di fronte a Martignana di Po, attribuita al Ducato di Parma sia stata poi, a seguito di complessi interventi di ingegneria idraulica, riconosciuta come territorio (e non più isola) appartenente al Regno Lombardo Veneto.

La mostra permette di conoscere chi furono gli artefici di tale intervento, principalmente l’ingegnere bergamasco (proveniente da Romano di Lombardia) Giovanni Antonio Tadini, il dibattito tecnico e scientifico ebbe a svilupparsi a quel tempo, l’illustrazione cartografica delle modificazioni subite dal fiume, le modalità per proteggere gli argini dall’erosione del fiume stesso, il coinvolgimento delle realtà locali, gli effetti sociali.

Ufficio Stampa e Comunicazione Museo Rocca Sanvitale e Ufficio Stampa e Comunicazione AIPo